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"Scelgo di soffrire la fame ora per non patirla in futuro"

26 agosto 2019, Piazza Nettuno, Bologna.


È ormai il sesto giorno della coraggiosa protesta di Filippo, che a partire dal 20 agosto sta portando avanti uno sciopero della fame accompagnato dagli attivisti di Extinction Rebellion in richiesta che la sua città dichiari lo stato di Emergenza Climatica.

Lo riconosco subito, Filippo, dal viso segnato e il colorito pallido. Ha un’espressione sorridente ma anche un po’ tesa. Più tardi capirò che è così perché finalmente il Comune ha accettato le sue richieste e lo attenderà un delicato incontro con le istituzioni Bolognesi.


Mi avvicino a dove è seduto, ai piedi della statua del Nettuno, e vengo subito calorosamente invitato ad accomodarmi su un tappetino da yoga tra lui e i ragazzi che sono lì per sostenerlo e monitorare il suo stato di salute. Gli racconto di come, incuriosito dal suo gesto, io abbia deciso di intraprendere una trasferta Bolognese per incontrarlo e porgli qualche domanda. Così ha inizio la nostra chiacchierata.


-Chi sei e cosa ci fai qui appostato sotto il Comune di Bologna in piena estate?


"Mi chiamo Filippo, ho 26 anni e sono laureato in Agraria.

Sono qui per un motivo molto semplice: ho paura.

Ho paura perché attraverso il mio percorso di studi mi sono scoperto impotente di fronte all’immobilismo politico nel gestire la crisi ecologica in atto. Questa è una delle sfide più grandi che l’umanità deve affrontare e la nostra generazione rischia di essere l’ultima nella posizione di cambiare le cose. Votare non è più sufficiente per essere cittadini attivi. E quindi eccomi qui, questa è la mia prima esperienza da attivista e ho voluto iniziare dalla mia città: Bologna.

So che intraprendere uno sciopero della fame ad agosto è da imbecilli, ma è altrettanto imbecille continuare ad emettere CO2 nonostante i ripetuti allarmi."


-Quali sono le richieste che hai fatto alle istituzioni di Bologna?


"Io e i ragazzi di XR (così gli attivisti di Extinction Rebellion chiamano il loro movimento) chiediamo un confronto aperto con le istituzioni cittadine. Sia chiaro: noi non ci poniamo con atteggiamento di ostilità verso le istituzioni, richiediamo solo azioni più radicali.

Abbiamo già proposto al Comune la DEC, Dichiarazione di Emergenza Climatica, che rappresenta un impegno serio e non una mera misura simbolica, e nei prossimi giorni incontreremo il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente.

Le richieste generali di Extinction Rebellion sono 3:

1) Informare sul problema. Dire la verità sui numeri.

2) Ridurre le emissioni di CO2 allo zero netto entro il 2025.

3) Indire assemblee cittadine con istituzioni ed esperti per proporre dal basso nuove politiche ambientali.

Le soluzioni sono tante, serve la volontà politica."


-Come mai hai scelto lo sciopero della fame come modalità di protesta?


"Non è altro che una rappresentazione di quello che nel futuro potrà accadere a tutti noi, se non agiamo in fretta: patire la fame.

Spero con questa mia protesta di attirare sì l’attenzione delle istituzioni, ma soprattutto di toccare il cuore di più persone possibili e, magari, di ispirarle. Infatti non avete idea di quanto piacere mi fa che dei ragazzi giovani come voi siano partiti dal Veneto solo per fare due chiacchiere con noi.

Purtroppo ci troviamo davanti ad una crisi spirituale che ci ha portati non solo al collasso climatico ed ecologico ma anche morale, sociale ed etico della società. Avidità, accidia, egoismo e competizione morbosa sono considerati atteggiamenti normali e giornalieri da fin troppe persone.

Io la vedo così: non possiamo sperare di cambiare il mondo in cui viviamo se prima non cambiamo qualcosa dentro noi stessi."



-articolo di Edoardo Prata, 5AC

-intervista di Sofia Babulano 3C & Edoardo Prata 5AC

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