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Greta Thunberg rifiuta il Nordic Council Environmental Award


Il Nordic Council conferisce ogni anno premi per letteratura, il cinema, la musica e l’ambiente. Il 30 ottobre ha deciso di assegnare quest’ultimo a Greta Thunberg, l’attivista sedicenne fondatrice di Fridays For Future. La ragazza svedese si è definita onorata ma ha rifiutato il premio in denaro pari a circa 46.800 euro. “Il movimento contro il cambiamento climatico” - ha spiegato in un post- “non ha bisogno di ulteriori premi. Quello di cui abbiamo bisogno è che i nostri politici e le persone al potere comincino ad ascoltare gli scienziati.”


Ha poi criticato fortemente i Paesi Nordici sostenendo che se si parla di questioni climatiche hanno un’ottima reputazione ma se si va a vedere l’impatto ecologico si scopre un’altra storia. “In Svezia, secondo il WWF e il Global Footprint Network” - ha continuato – “viviamo come se avessimo a disposizione quattro pianeti”.


Greta ha concluso il post con un tono quasi di sfida ribadendo la sua posizione: “Finchè voi non comincerete a fare quello che la scienza reputa necessario per limitare l’aumento delle temperature globali a meno di 1,5 o addirittura 2 gradi celsius, io, e il movimento svedese del Fridays For Future, scelgo di non accettare il Nordic Council’s Environmental Award né il relativo premio in denaro”.


Se da un lato è spontaneo il dubbio, perché poi Greta non ha preso il denaro per usarlo conformemente alla sua causa? Dall’altro è ammirabile la forza con cui si è opposta, anche se cortesemente, ad un organo politico importante come il Nordic Council. D’altrocanto bisogna ammettere che la forza con cui Greta si è opposta ad un organo politico come il Nordic Council, seppur accompagnata da modi cortesi, è veramente ammirabile.

Già dagli inizi della protesta del Fridays For Future Greta si era dimostrata molto decisa e con una notevole forza d’animo. Questo rifiuto è solo l’ultima di una lunga serie di azioni per lo più simboliche che l’hanno resa la rappresentante della lotta contro il cambiamento climatico. Greta, infatti, ha sempre puntato a smuovere più persone possibili per riuscire insieme a convincere i potenti del mondo sulla gravità della situazione.

Cosa sono quindi 46.800 euro in confronto al sostegno di altre centinaia di persone che si è guadagnata con questo gesto?


Le parole della Thunberg:


"Al momento sono in viaggio in California e quindi non posso presenziare alla cerimonia di oggi. Voglio ringraziare il Nordic Council per questo premio. Lo considero un grande onore. Ma il movimento contro il cambiamento climatico non ha bisogno di ulteriori premi. Quello di cui abbiamo bisogno è che i nostri politici e le persone al potere comincino ad ascoltare gli scienziati. I Paesi nordici hanno un’ottima reputazione nel mondo quando si parla di questioni climatiche e ambientali. Non mancano mai di vantarsene o di spendere belle parole. Ma se guardiano alle nostre emissioni correnti e all’impatto ecologico pro capite – includendo i nostri consumi, il nostro import, l’aviazione e il trasporto marittimo – allora è tutta un’altra storia. In Svezia, secondo il WWF e il Global Footprint Network, viviamo come se avessimo a disposizione quattro pianeti. Grossomodo lo stesso accade per l’intera regione nordica. In Norvegia, per esempio, il governo ha concesso di recente un numero record di permessi per cercare petrolio e gas. Si prevede che l’apertura di queste nuove attività nel giacimento “Johan Sverdrup” produrrà petrolio e gas naturale per i prossimi 50 anni; petrolio e gas che genereranno a livello globale 1,3 tonnellate di emissioni di CO2. La distanza tra quello che la scienza dice bisogna fare per limitare l’aumento delle temperature globali a meno di 1,5 o addirittura 2 gradi, e quello che fanno i politici dei Paesi nordici, è gigante. E ancora non si vedono segnali dei cambiamenti richiesti. L’accordo di Parigi, firmato da tutti i Paesi nordici, si basa sull’equità, il che significa che i Paesi più ricchi devono dare il buon esempio. Noi viviamo nei Paesi che avrebbero la possibilità di fare di più. Ma che ancora non fanno sostanzialmente niente. Per questo motivo, finché voi non comincerete a fare quello che la scienza reputa necessario per limitare l’aumento delle temperature globali a meno di 1,5 o addirittura 2 gradi celsius, io – e il movimento svedese del Fridays For Future – scelgo di non accettare il Nordic Councils Environmental Award né il relativo premio in denaro di 500mila corone svedesi (circa 46mila €).

Migliori auguri, Greta Thunberg"


-Alyssa Molin, 2AC

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