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9 novembre 1989

Esattamente trent'anni fa cadeva il simbolo della “cortina di ferro”, il muro lungo 156 km che cingeva la parte occidentale della città di Berlino, Berlino Ovest, capitale della Repubblica Federale Tedesca. Per ben 28 anni la “striscia della morte” aveva spaccato in due la città, dilaniato la sua popolazione e strappato via molto più di un centinaio di vite.

Qual era la giustificazione? Il regime comunista non poteva di certo accettare che dei suoi abitanti scegliessero arbitrariamente di andare in pasto al capitalismo.

Così per decenni la Germania visse con una ferita aperta proprio nel suo cuore, a cui veniva inflitto un colpo ogni volta che un corpo di uomo, donna o bambino si aggiungeva al conto delle vittime.


Il 9 novembre 1989, dopo diverse settimane di disordini pubblici, all'annuncio che le visite a Berlino Ovest sarebbero state permesse, moltissimi berlinesi dell’Est si arrampicarono sul muro e lo scavalcarono, accolti festosamente dai loro concittadini, e poterono finalmente riabbracciare coloro che non avevano potuto più vedere per lunghissimi anni.

Da quel giorno ebbe inizio la demolizione del muro di cui ancora oggi restano però dei frammenti, il più lungo dei quali ha dato vita alla East Side Gallery, memoriale internazionale alla libertà, dipinta con graffiti riguardanti il tema della pace.




Non dobbiamo infatti dimenticarci di questo terribile fatto che ha segnato la storia dell’Europa della seconda metà del Novecento, perché, dopo aver sconfitto nazismo e fascismo, ancora non si era riusciti a raggiungere una società unita e coesa e permanevano divisioni interne.

Nonostante i due blocchi siano da molto scomparsi, ancora oggi il tema dei muri e delle barriere resta centrale; basti pensare al muro che gli Stati Uniti stanno costruendo al confine con il Messico per bloccare gli afflussi migratori dal Sud America, oppure alle recinzioni di filo spinato messe in piedi dall'Ungheria per respingere gli immigrati in arrivo dai Balcani.


È nostro compito perciò continuare a divulgare un forte messaggio di pace e integrazione nel mondo, per evitare che fenomeni di questo genere continuino ad accadere. Dobbiamo quindi abbattere tutti i muri, sia concreti che astratti, e fare in modo che nel nostro futuro non vengano più commessi gli errori del passato.


-Greta Basso, 4B

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