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Chernobyl (2019)

Aggiornamento: 15 mar 2020

“Qual è il prezzo delle bugie? Non che le confondiamo con la verità, il vero pericolo è che abbiamo ascoltato tante di quelle bugie da non riconoscere più la verità.” [Valerij Legasov]


Sono proprio queste bugie che portarono all’incidente catastrofico che risultò con la dissoluzione dell’URSS.

L'orologio mostra 1:23:40 del mattino. L'edificio è trafitto da un rimbombo seguito da un onda d’urto. Cade un silenzio assordante nella sala di controllo della centrale nucleare.

La data: 26 aprile 1986.


La mini-series ‘Chernobyl’ prende il nome del famigerato incidente, avvenutosi nella centrale nucleare della città, che si trova nell’Ucraina settentrionale, allora parte dell’Unione Sovietica, che liberò nell’atmosfera una grande quantità di energia radioattiva.



Basandosi sui libri di Svetlana Alexievich e Andrew Leatherbarrow, il regista, Johan Renck, racconta la storia triste del disastro in 5 episodi parallelamente da due punti di vista: da una parte, il prof. Legasov, chimico sovietico, a seguito di una chiamata di emergenza da parte del segretario generale dell’URSS, M. Gorbachev, viene trascinato nell’indagine di Chernobyl, insieme a B. Shcherbina, per capire in che modo si potrebbe minimizzare gli effetti danneggianti delle sostanze radioattive; allo stesso tempo i due protagonisti cercano di ricostruire una sequenza temporale degli eventi che li porteranno a scoprire una verità disastrosa che fu spazzolata sotto il tappeto dai grandi politici dell’epoca. Il suicidio di Legasov, a 2 anni dall’incidente, risultò solo nella posticipazione della rivelazione di questa verità.



Dall’altra parte, viviamo le vicende mozza-fiato dei cittadini dell’Ucraina settentrionale che vengono colpiti dalle onde radioattive; seguiamo le peripezie di Lyudmila Ignatenko e il suo marito, Vasiliy, un pompiere che aiutò a spegnere l’incendio presso la centrale. Due cittadini di Pripyat, città a 3km da Chernobyl, che vengono separati a causa dell’incidente. Lyudmila farà di tutto per ricongiungersi con il marito nonostante le avvertenze di infermieri e dottori. La loro storia, che si potrebbe definire come una piccola luce, una stella nel buio di questa crisi, mostra il lato popolare e crudo della storia, il modo in cui la vissero i cittadini questa esperienza terrificante.



Gli eventi di Chernobyl vengono paragonati ad una catena, in cui ogni decisione, progressivamente sempre più pericolosa, corrisponde ad un anello di questa catena che viene sigillata con l’esplosione del reattore 4 della centrale nucleare di Chernobyl. Senza dubbio, quest’ultima provocò effetti irreparabili non solo nell’Unione Sovietica, ma anche in gran parte dell’Europa e questa serie, insieme alla sceneggiatura di Craig Mazin, la colonna sonora da pelle d’oca della islandese Hildur Guðnadotti(realizzatrice della colonna sonora di ‘Joker’) e un cast fantastico, racchiude in sè l’essenza dello spirito perfezionista che personificava l’URSS, che tratteneva, censurava e soprattutto modificava le notizie.


La mini-series, accolta a braccia aperte dai critici, portò a casa una miriade di premi tra cui il Golden Globe di Stellan Skarsgard per miglior attore in una serie TV.

La visione di ‘Chernobyl’ è un’esperienza che non ha paragone, un viaggio formativo nella storia che ci aiuterà a comprendere meglio il passato per non ripetere gli stessi errori in futuro.



-Ivanna Yakovlyeva, 4AL

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